STORIA
E qui in questo spaziotempo baciato dalla divina provvidenza è nata la favola vera di Claudio Donazzon, il suo realizzarsi nel compimento di un progetto davvero ambizioso.
L’edificio, del primo dopoguerra, nasce come fabbrica di laterizi, lungo la riva del Piave, in particolare per la produzione dei cosiddetti “blocchi”. Con il materiale di rimanenza si realizzavano statue per giardini, tra cui molti “ai Sette Nani”, famosi personaggi della favola.
Il tempo inclemente trasforma ogni cosa e alla fine degli anni sessanta c’è la trasformazione della location in bar osteria e balera. La prima gestrice dell’attività dà il nome di “ai Sette Nani”, proprio perché c’erano tante statuine dei Sette Nani, rimaste invendute.
In particolare famosa in quegli anni sarà la balera estiva (antesignana delle future discoteche) che ospiterà anche gruppi famosi dell’epoca.
Siamo nel 1990, Claudio, dopo un restauro conservativo, insieme alla moglie Vanna, crea atmosfere che hanno la sacralità del vissuto abitativo, la casa aperta agli ospiti ed amici che si trasforma con le stagioni, negli arredamenti, nell’impronta femminile dei piccoli accorgimenti che fanno la differenza.Il locale ben si presta alla realizzazione di feste, matrimoni (quelli civili celebrati in loco), eventi, che si realizzano nelle varie splendide e calde sale e salette, e nell’ampio gazebo realizzato in quel magnifico giardino aperto verso il Piave.